Collezione

Il nucleo originario delle opere d’arte ospitate nella sede della fondazione proviene dalla collezione raccolta con cura e attenzione da Giulio Marchi, arricchita dalle opere della collezione del Dott. Cesare Marchi nel corso della sua vita.

Il Giudizio di Paride

Cat. 4 – Attr.a: DELLO DELLI (Firenze, 1404 – Valencia, post 1464)

Tempera su tavola decagonale

Dipinto 57X57. Tavola e cornice 66X66

Iscrizioni 

Sul verso della tavola: 923 PT; Judment of Paris, Juno, Venus, Minerva – Borght – (Florence) April 22 Dello Delli Pinxit; cartellino; Currie & Co’s (Newcastle) L.T.D. Depository Newcastle –Ov Tyne – MALLENDALE N. 427.

Provenienza 

Già coll. Viscount Allendale Spense; vendita Christie’s, Londra, 27 nov 1970 e successivo acquisto dell’antiquario Schubert, da part di Cesare Marchi per la villa “I Golli”

Lo sfondo degli alberi fioriti del giardino di Paride separa, come un fondale, le figure in primo piano dello scorcio del monte Isa e dello squarcio di cielo da cui scende il genio alato messaggero di Zeus. Sulla sinistra, seduto su un masso, vestito del chitone e del mantello col cappuccio è Paride, figlio di Priamo che abbandonato dopo la nascita, raccolto ed allevato dai pastori è divantato guardiano di mandrie; si vedono infatti dietro di lui due buoi. Appoggiato al suo bastone di mandriano, Paride porge con la mano destra il pomo ad Afrodite, la dea greca dell’amore, che appare seminuda, coperta da un velo. Alla destra di Afrodite è Era regina del cielo, ampiamente paludata, dignitosa e calma, con le sue offerte, a sinistra è Atena vestita di una lunga tunica, con l’elmo, la corazza e l’egida recante al centro la testa di Medusa, secondo la tradizione figurativa derivata dalla statua crisoelefantina di Fidia.

La scena in cui Paride è incaricato da Zeus a giudicare la bellezza delle tre dee e risolvere la lite sorta per colpa di Eris, irritata per non essere stata invitata alle nozze di Peleo e Tetide, segue la tradizione dei poemi del ciclo omerico che costituiscono l’antefatto dell’Iliade.

La cornice dorata è applicata direttamente sulla tavola e ne costituisca parte integrante.

La tavola è corredata di parchettatura.

Questo dipinto documenta la peculiare attività del Delli, testimoniata da Giorgio Vasari, derivante dalla sua particolare attitudine nell’eseguire “…figure piccole, nelle quali egli ebbe miglior grazie che nelle grandi assai”., poiché erano in quei tempi molto in uso cassoni, cornici “ed altri oggetti così fatti ornamenti d camera, che in quei tempi magnificamente di usavano!, e così fu Dello, durante la sua permanenza a Firenze si dedicò in particolare a questo genere di pittura (VASARI, 1568, ed Milanesi, 1878-1885, II, 1878, pp. 147 e sgg.)

Tra le raffigurazioni del Giudizio di Paride si cita un altro desco da parto eseguito da un seguace del Beato Angelico conservato al Museo del Bargello (cfr, SCHIAPPARELLI, 1906, p. 147; Santi, 1989, p.390).

ALTRE OPERE

L’intero catalogo della Collezione è in corso di digitalizzazione, gli studiosi interessati possono registrarsi nell’area riservata per avere maggiori informazioni.